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Insegnamento a.a. 2007-2008

5102 - STORIA ECONOMICA E SOCIALE


DES
Dipartimento di Scienze sociali e politiche

Insegnamento impartito in lingua italiana


Vai alle classi: 15

DES (6 cfu - II sem. - CC)
Docente responsabile dell'insegnamento:
GIUSEPPE BERTA

Classi: 15 (II sem.)
Docenti responsabili delle classi:
Classe 15: GIUSEPPE BERTA


Obiettivi formativi del corso

Nel corso vengono esaminate le trasformazioni intervenute nell'economia e nella società italiana durante la seconda metà del XX secolo dal secondo dopoguerra al trattato di Maastricht. In modo particolare si ripercorrono le profonde modificazioni economiche e sociali che investirono il Paese in questa complessa fase della sua storia insieme con temi, situazioni e protagonisti dai politici agli imprenditori, dai dirigenti sindacali agli organizzatori della produzione di fabbrica per finire agli intellettuali che ne accompagnarono l'evoluzione sul piano delle forme culturali.
Nel periodo della ricostruzione il Paese dovette fronteggiare la ristrutturazione dell'apparato industriale e risolvere la questione della disoccupazione conciliando gli interventi in tale direzione con l'avvio dei programmi di riforma agraria e con la realizzazione di opere pubbliche straordinarie nel Mezzogiorno. Questa fase si concluse con l'avvento del «miracolo economico» e il raggiungimento di obiettivi quali investimenti elevati, stabilità dei prezzi ed equilibrio della bilancia dei pagamenti mentre un robusto flusso migratorio, diretto largamente nei paesi oltralpe, costituì il prezzo da pagare per superare il problema dell'esubero di manodopera. Già dalla prima metà degli anni Sessanta vennero però progressivamente meno alcune delle condizioni che avevano consentito il "miracolo": l'emigrazione si ridusse e le lotte sindacali si acuirono mentre venne avviata una profonda ristrutturazione dell'industria nazionale. Il decennio successivo si aprì con uno scenario interno e internazionale stravolto dagli effetti della crisi petrolifera, dal rafforzarsi della concorrenza dei paesi industriali avanzati, dall'ingresso di nuovi competitors per finire ai problemi interni posti dal terrorismo degli anni di piombo. Nei tormentati anni Novanta lo sforzo di rispettare i severi parametri di Maastricht impose l'adozione di una rigorosa politica di risanamento pubblico e una ulteriore riorganizzazione del settore secondario risoltasi, tra l'altro, nella caduta dell'occupazione, nell'incremento della sperequazione della ricchezza mentre il sistema politico del paese veniva sconvolto dalla crisi conosciuta come «Tangentopoli».


Programma sintetico del corso
  • L'eredità della guerra
  • Il dopoguerra e la ricostruzione
  • La via italiana al fordismo
  • Il Mezzogiorno, un problema aperto
  • Protagonisti e e forze motrici del miracolo economico
  • L'assestamento mancato degli anni Sessanta
  • Dall'autunno Caldo (1969) alla crisi della grande impresa
  • Il riflusso
  • L'Italia e l'integrazione economica europea
  • L'esperienza sociale dei distretti industriali
  • La crisi industriale e metamorfosi di fine Novecento

Descrizione dettagliata delle modalità d'esame

L'esame prevede lo svolgimento di due prove intermedie in forma scritta con possibilità di integrazione orale. Per gli appelli successivi è prevista una prova orale.


Testi d'esame
  • S. Lanaro, Storia dell'Italia repubblicana. Dalla fine della guerra agli anni Novanta, Venezia, Marsilio,1992
  • G. Berta, L'Italia delle fabbriche. Genealogie ed esperienze dell'industrialismo nel Novecento, Bologna, Il Mulino, 2006, pp. 81-251
Modificato il 22/06/2007 10:41